Sono numerosi gli articoli su questo Osservatorio che hanno come protagonista la bergamasca Albini Group o, più nel dettaglio, Albini Next, l’Innovation HUB di Albini, nato nel 2019 con l’obiettivo di trovare via via risposte innovative ai temi della sostenibilità: Centro di Ricerca, Laboratorio, importante punto di partenza per nuove frontiere dell’innovazione, think tank per il trasferimento tecnologico. Importanti premi ricevuti, progetti di innovazione attivati con molteplici focus, dai materiali nuovi, sostenibili, a quelli tracciabili, sino agli antivirali.

Protagonista di oggi è l’avvio del Progetto Weav3d che mira all’analisi di biopolimeri compositi per l’applicazione nella stampa 3D. L’obiettivo è dunque quello del recupero delle fibre tessili per andare a creare un nuovo materiale, costituito da componenti diversi, bio-based o riciclabili. Attività già in uso per il Laboratorio di Albini Next, che in questo progetto cerca di muovere un passo oltre, ancor più nelle direzione della sostenibilità, per riadattare il materiale nella stampa 3D.

Abbiamo riportato numerose notizie sulle più innovative applicazioni della stampa 3D, dal campo medico, alla moda, sino all’architettura. Quello di cui non abbiamo letto è invece la ricerca di risposte concrete alle preoccupazioni in termini di sostenibilità: è possibile l’utilizzo di consumabili in grado di avere un impatto più ridotto sull’ambiente?

Il Progetto Weav3d si muove nella ricerca di una risposta affermativa. È così stata avviata una fase di esplorazione di materiali sino allo sviluppo di due polimeri mixati con la fibra di cotone. Entrambi riciclabili, un polimero è flessibile, l’altro più rigido e bio-based, acquisiscono una maggiore resistenza grazie all’addizione delle fibre tessili oltre che la colorazione della fibra stessa, senza la necessità di aggiunta di pigmenti.

Partner di Progetto la startup innovativa MixCycling, con sede a Breganze in provincia di Vicenza specializzata nel dare una nuova vita agli scarti organici della produzione, dal sughero, al riso, la camomilla, il caffè, ecc; Nazena, altra startup innovativa e vicentina, specializzata nell’economia circolare per il recupero delle fibre tessili; PSCT Digital Lab, società creativa che testa i materiali sviluppati.

Attualmente il Progetto è ancora in fase di realizzazione e punta allo sviluppo di nuovi interessanti blend sostenibili. Cercheremo di non perdere i prossimi aggiornamenti!

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