Avevamo già parlato dell’intuizione di Massimo Caccia, Professore presso l’Università degli Studi dell’Insubria e CEO di Random Power, spin-off dell’Ateneo di cui parleremo oggi. Ricordiamo l’idea da cui tutto è partito: catturare impulsi elettrici endogeni causali e trasformarli in una sequenza di bit, assolutamente imprevedibile.
Che farsene? Creare chiavi crittografiche inviolabili, utilizzabili per la tutela della privacy e per la cyber security.
Un Progetto partito nel 2018, che ha raccolto da subito un grande consenso. In quell’anno era stato selezionato come “Breakthrough Project” durante la fase pilota del programma Attract, un’iniziativa di ricerca dedicata allo sviluppo di tecnologie rivoluzionarie per la scienza e la società, rientrante nel panorama di finanziamento Horizon 2020 della Commissione Europea. Un percorso in ascesa, che ha visto nel 2020 la vittoria della Start Cup Lombardia, menzioni d’onore e finanziamenti in successione. É proprio nel proseguire per questa strada, che ad inizio 2022, il programma Attract – ora arrivato alla seconda fase – ha premiato con due milioni di euro i prossimi step di ricerca.
Ad ora, si è arrivati allo sviluppo di una scheda elettronica capace di generare un flusso infinito di bit casuali, collegabile a qualsiasi computer, in grado di alimentare sistemi di sicurezza informatica e simulazioni numeriche. I prossimi traguardi saranno miniaturizzare il dispositivo, ora poco più piccolo di una carta di credito, integrarlo con funzionalità per il mondo IoT, arrivare a coprire le esigenze di sicurezza di un intero data center.
Tematica oggi quella della privacy, sempre più scottante e difficile da garantire, data anche la potenza di calcolo sempre maggiore, capace di rendere vulnerabile una metodologia di sicurezza non aggiornata. Angelo Tagliabue, Rettore dell’Università dell’Insubria, ha sempre riconosciuto il potenziale di questo Progetto, frutto di un serio e costante lavoro di ricerca, nato da una grande intuizione incubata nei laboratori del polo scientifico comasco.
Se Random Power è un progetto basato sull’imprevedibilità, ritengo che potesse invece essere prevedibile il suo successo. […] Sono orgoglioso del risultato ottenuto dal team del Professor Massimo Caccia che, oltre ad avere grande prestigio scientifico, è capace di trasferire l’innovazione al servizio delle aziende e delle società.
Random Power coordina ora un consorzio Europeo di altissimo livello, in cui l’Italia spicca grazie anche al contributo dato dalla Fondazione Bruno Kessler, e dalle società SECO ed E4 Computer Engineering.