In un momento quale quello attuale, caratterizzato dall’emergenza pandemica da COVID-19 e la conseguente limitazione negli spostamenti dell’uomo, la tecnologia corre in aiuto all’agricoltore. Come? Con i robot!
Nell’anno designato dalle Nazioni Unite come l’Anno Internazionale della frutta e della verdura (il 2021), se da un lato cresce l’attenzione alla riduzione degli sprechi e delle perdite, aumenta dall’altro lato anche l’attenzione rivolta all’introduzione di elementi di innovazione e al miglioramento delle tecnologie in agricoltura. Nel mondo, ogni anno, si producono circa 800 milioni di tonnellate di frutta. Ma chi la raccoglie?
La raccolta della frutta è un’attività intensa, che richiede un elevato numero di dipendenti stagionali, sempre più difficili da reperire. Sempre meno persone sono infatti disposte a ricorrere a un lavoro tanto faticoso e spesso poco remunerato, oltre che caratterizzato da picchi di lavoro stagionali accompagnati da lunghi mesi di totale inattività.
Dall’avvento dell’emergenza epidemiologica, inoltre, la limitazione degli spostamenti ha ancor più ridotto il bacino di manodopera disponibile: Italia e Spagna hanno addirittura consentito l’impiego di immigrati non regolari per far fronte alle esigenze dei campi e riuscire a raccogliere quanto coltivato. Altri paesi in Europa hanno sollecitato coloro che avevano perso il lavoro a causa della pandemia ad andare nei campi per aiutare gli agricoltori ad evitare che i frutti marcissero sulle piante prima di essere raccolti.
Abbiamo precedente parlato dell’utilizzo della tecnologia 4.0 in agricoltura e, nello specifico, delle promettenti potenzialità derivanti dall’impiego dei droni. Dalla combinazione tra droni e Intelligenza Artificiale, un’azienda israeliana, ha inventato un robot autonomo intelligente. Il suo nome è FAR™ (Flying Autonomus Robots) e deve le sue origini alla Tevel Aerobotics Technologies: grazie all’AI è in grado di identificare i frutti sugli alberi, riconoscerne lo stato di maturazione e, se è il momento giusto, coglierli. Può lavorare 24 ore al giorno e promette di ridurre costi del lavoro e sprechi alimentari.
Questi robot volanti e autonomi per la raccolta della frutta sono caratterizzati da visione artificiale, robotica avanzata, ingegneria aeronautica, controllo di volo all’avanguardia e analisi dati raccolti.
Tevel precisa che i suoi robots non mirano ad andare a sostituire completamente il lavoro dell’uomo quanto piuttosto ad integrarsi con esso. Per il 2050 prevede che mancheranno all’appello circa 5 milioni di raccoglitori necessari: grazie a FAR™ sarà quindi possibile andare a cogliere le crescenti quote di prodotti non raccolti e, quindi, sprecati. L’azienda israeliana, nata nel 2017, ha risolto numerose sfide tecnologiche e provvederà al lancio commerciale di FAR™ in questo 2021. Massime prestazioni al minor costo, elevati livelli di flessibilità che consentono di raccogliere differenti tipologie di frutti: dove non arriverà l’uomo, ci arriveranno i droni, per un’agricoltura più sostenibile!