Si è tenuto la scorsa settimana il workshop di presentazione del Progetto TrackIT, l’iniziativa del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dell’Agenzia ICE, finalizzata alla tutela dei prodotti italiani. Il servizio offerto prevede, previa iscrizione e selezione di un fornitore di tecnologia tra quelli indicati dal portale, la registrazione in blockchain di dati sul prodotto o la filiera che si intende tracciare, comprensivi di dati sulla storia del prodotto e dell’azienda. Scansionando un QR-code generato dalla piattaforma, sarà possibile quindi lato consumatori e lato fornitori, consultare una serie di informazioni utili volte a certificare la tracciabilità del bene, su un’interfaccia user-friendly. Per aderire è necessario essere un’Azienda produttrice di marchi associati all’italianità, essere iscritti al Registro Imprese con un Codice ATECO afferente al comparto agroalimentare e delle bevande, del sistema moda, della cosmetica o dell’arredamento/design da almeno 3 anni ed avere un minimo 20% di fatturato riconducibile alle esportazioni. Il servizio si declina poi in tre differenti e consecutive fasi di realizzazione: una prima fase consistente nell’attività di consulenza specialistica finalizzata alla mappatura della filiera o del processo produttivo, nella progettazione, lo sviluppo e l’implementazione dell’interfaccia e nella creazione della landing page per la visualizzazione dei dati; una seconda fase di gestione, manutenzione e notarizzazione dei dati; una terza ed ultima fase in cui è possibile decidere se interrompere il servizio, cambiare provider o continuare con il medesimo ai costi predefiniti.
Nel corso del workshop, organizzato dal Cluster Tecnologico del Made in Italy – MINIT, si è da un lato data informazione sulla proroga nella possibilità di inviare domanda di partecipazione e, dall’altro lato, si è dato spazio ad alcuni tra i soggetti coinvolti, sia sul versante fornitori della tecnologia che sul versante casi concreti da parte dei soggetti che hanno aderito.
Ad oggi sono 211 le Aziende aderenti, distribuite sul territorio nazionale, di cui 166 nel corso del 2022. In riferimento ai settori, invece, seppur si registri un 75% circa di adesioni afferenti al settore agro-alimentare, non mancano le rappresentanze del settore tessile, tra le quali si annoverano più d’una esperienza comasca.
Ostinelli Seta Spa, storica azienda con sede a Casnate con Bernate, che ha preso parte all’evento in qualità di soggetto protagonista, ha evidenziato come l’investimento faccia parte di un più ampio progetto per la tracciabilità strettamente connesso alla sostenibilità dell’attività produttiva, avviato già dal 2000 con la redazione delle schede tecniche di prodotto, sino all’adozione nel 2020 della roadmap Textile Exchange. L’azienda, infatti, non solo ha messo a punto una procedura integrata per il controllo sulla tracciabilità della propria produzione, dalla materia prima, sino ai prodotti finiti, ma ha anche: adottato il regolamento REACH; certificato alcune linee di prodotti in seta e cotone BIO GOTS; iniziato ad operare nella direzione del contrasto al cambiamento climatico, per la tutela della biodiversità e l’economia circolare; stabilito il target del 45% inteso come riduzione delle emissioni derivanti da fasi di pre-filatura entro il 2030; deciso di incrementare l’utilizzo delle fibre riciclate.
Anche Tessitura Taborelli, nota azienda del comparto tessile comasco, attiva dal 1895 nella produzione di jacquard e tinto filo, da sempre attenta alla sostenibilità con Certificazione Marchio SERI.CO dal 2004, GOTS dal 2008, OEKO-TEXT, FSC e GRS dal 2018, aveva già con (l’allora) MiSE avviato un progetto per la tracciabilità in Blockchain (Voucher Innovation Manager – 2019). Naturale prosecuzione del progetto è così apparsa l’opportunità offerta da TrackIT. Obiettivo ultimo è sempre quello di dare ai propri Clienti informazioni che siano il più trasparente possibile, sia lato B2B che lato B2C. Da un lato dunque la necessità di fornire dati quanto più chiari possibili su tracciabilità ai propri Clienti Business, dall’altro arrivare sino al consumatore finale, consentendogli tramite la lettura di un QR-Code con RFID, di compiere scelte consapevoli e responsabili.
Tra i fornitori della tecnologia accreditati sono intervenuti invece per tutti Mangrovia, società di consulenza esperta nella in sviluppo di soluzioni blockchain, e la comasca Foodchain SPA di cui spesso abbiamo parlato su questo osservatorio, specializzata nella tracciabilità della filiera attraverso blockchain, che opera per ICE in RTI con Domina, un provider di software con procedure complete ed integrate per la value chain del Tessile e dell’Abbigliamento. TrackIT offre ai partecipanti una piattaforma (Dapp) per la tracciabilità di filiera che mira a garantire la trasparenza e l’integrità dei dati. Il raggruppamento temporaneo di imprese Foodchain-Domina accompagna le imprese nell’implementazione della soluzione, garantendo supporto formativo, assistenza tecnica e manutenzione.
Annoverabile invece tra gli utilizzatori anche F.&F. S.R.L. di Grandate, che grazie anche all’ottenimento di un Voucher Industria 4.0 di Unioncamere Lombardia, ha mosso i primi passi verso l’implementazione della tecnologia. L’Azienda, nata nel 1957 come Fertilseta e attiva nella produzione di Sciarpe, Scialli e Foulard, è specializzata in lavorazioni di alta qualità ed ha fatto dell’attenzione per l’innovazione e la sostenibilità i suoi capisaldi. Grazie a TrackIT, accompagnato dalla realizzazione del Progetto Sostenibilità Tracciabile, ha da un lato operato per l’effettiva introduzione di un sistema di tracciabilità in blockchain all’interno dei propri processi aziendali e, dall’altro lato, ha potuto creare un’occasione per un’effettiva collaborazione con gli attori di filiera che già hanno avviato o stanno avviando processi simili.