Di poche settimane fa è l’articolo su Antares, con sede ad Anzano del Parco, sulla produzione di una collezione beachwear in nylon rigenerato.
Sempre più numerosi sono i progetti del territorio insubrico che hanno ad oggetto un modello produttivo sostenibile, frutto di test, sperimentazioni, ricerca e innovazione, per il fine principe dell’incremento della circolarità degli scarti.
C’è Limonta S.p.A., Azienda di cui spesso abbiamo parlato sul nostro Osservatorio in occasione dell’attivazione di un Progetto di recupero di rifiuti plastici dalle acque del Lario per la produzione di tessuti di alta gamma o, ancora, di un Progetto finalizzato alla produzione di un filato tecnico ad alte prestazioni costituito da un microfilm impermeabile e traspirante generato grazie agli scarti industriali della polvere di marmo. A settembre scorso ha invece presentato una collezione di tessuti “be Limonta” generati dalla sperimentazione di bio-polimeri, supporti riciclabili e organici, oltre che della linea “CLIMA” ovvero prodotti spalmati su base riciclata e altre fibre non fossili.
Ad Albese con Cassano invece la storica Successori Giuseppe Cattaneo, già dal 2015 ha avviato un concreto impegno per un maggiore livello di sostenibilità, dapprima riducendo l’utilizzo di prodotti chimici nel proprio processo produttivo e successivamente costruendo un network per il recupero degli scarti dell’orditura.
300 sono invece i camion di bottiglie riciclate ogni mese dalla divisione Building & Construction della Freudenberg di Novedrate. Per fare cosa? Un filato nontessuto utilizzabile in edilizia per l’impermeabilizzazione dei tetti. Le bottiglie in PET sembrerebbero addirittura non essere sufficienti al fabbisogno a causa dell’ancor troppo basso livello di avvio al riciclo del materiale nel nostro Paese.
Sempre destinato all’edilizia è poi il recupero degli scarti di poliolefine e EPS che, grazie alla tecnologia progettata dall’Officina Meccanica Gualco di Erba, è in grado di generare un materiale simile al legno, ideale per pavimentazioni esterne, arredamento outdoor, recinzioni, ristorazione, ecc. Un materiale innovativo, resistente, che non solo non richiede la manutenzione che caratterizza invece il legno (quali verniciatura, protezione da muffe e insetti, ecc) ma può anche andare ad incorporare sostanze sanificanti, divenendo così un materiale antibatterico.
Insomma, se tanta è la strada che rimane da percorrere, senza dubbio molte sono le iniziative e le Aziende che stanno muovendo nella direzione giusta, con l’auspicio che la circolarità, come più in generale la transizione ecologica, divenga concretamente trainante per lo sviluppo economico.