Le aziende non possono evitare di fare i conti con l’intelligenza artificiale e le tecnologie 4.0, oggi essenziali alle attività imprenditoriali a prescindere dal settore di appartenenza. Quella dell’AI è una tematica che non riguarda solo le imprese, ma coinvolge, genericamente, la quotidianità di lavoratori, famiglie e individui, e sulle cui prospettive è utile fare il punto.

Un argomento recentemente dibattuto anche nel convegno “Intelligenza artificiale: quali politiche a servizio di imprese e famiglie?” presso Sala Molinari a Varese e organizzata da First Cisl dei Laghi in collaborazione con Etica, dignità e valori – Associazione Stakeholders delle Banche e delle Assicurazioni. L’incontro è stato un’occasione per riflettere sull’impatto che digitalizzazione e AI hanno sul mondo del lavoro e sulla società.

L’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità di crescita e business che i manager non possono ignorare e che devono imparare a padroneggiare. Un alleato che non si sostituisce all’uomo, ma che ne completa il potenziale e che permette di svolgere analisi strategiche altrimenti non gestibili. Le tecnologie hanno permesso nel tempo di condurre il focus dal prodotto al cliente e alle sue peculiarità, la sfida futura è quella di sfruttare il potenziale 4.0 al fine di porre al centro la persona in senso più ampio.

Tecnologie e qualità della vita, ne è un esempio la startup Avanchair. Tra i relatori del convegno anche Andrea Depalo, fondatore insieme a Emilio Rigolio dell’iniziativa imprenditoriale nata intorno all’idea di sviluppare una sedia e rotelle innovativa, atta a migliorare in modo significativo la mobilità dei suoi utenti. Andrea Depalo ha spiegato come l’AI e i big data possano essere alleati cruciali anche in ambito sanitario.

La giovane realtà imprenditoriale, con sede a Milano e a Busto Arsizio, ha realizzato e brevettato Avanchair One, un dispositivo dotato di sistema di traslazione e stabilizzatore laterale che permettono all’utilizzatore di avvicinarsi facilmente e con maggiore autonomia alle superfici da raggiungere, con le quali la seduta riesce ad allinearsi.

Alla base dell’invenzione il desiderio di agevolare i movimenti di chi ha disabilità motoria, problema riguardante l’1% della popolazione mondiale, ed è costretto ad affrontare le difficoltà quotidiane legate a ogni tipo di spostamento, anche il più comune. A differenza delle altre sedie a rotelle, Avanchair One, brevettata in diversi Paesi, tramite il proprio sistema integrato genera movimenti verticali e orizzontali che permettono in sicurezza all’utente di raggiungere agevolmente superfici domestiche e non mantenendo salda la propria seduta.

Per il momento non sono state integrate funzionalità AI in Avanchair One, ma si tratta di un’ipotesi al vaglio che insieme all’impiego di big data garantirebbe la risoluzioni di altri problemi che i disabili motori si trovano ad affrontare, quali la possibilità di assicurare l’ausilio utilizzato contro danni e furti o fornire alle imprese produttrici dati sull’impiego quotidiano di tali dispositivi che permettano loro di comprendere gli effettivi ostacoli affrontati dall’utente, in modo da orientare i propri design verso una maggiore utilità.

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