In una società sempre più digital in cui anche la nonna fa videochiamate, cartoline, francobolli e lettere ci appaiono come strumenti di comunicazione sempre più dimenticati, ormai remoti e lontanissimi nel tempo.

Da quanto tempo non imbuchiamo una busta in una cassetta delle lettere?

Faremmo bene a farlo presto: non solo per il gusto di rispolverare vintage passioni epistolari, ma anche per riscoprire le iconiche cassette rosse italiane, nella loro nuova versione smart. Invariata la veste, interamente rinnovata la sostanza: sono infatti dotate di display “e-ink”, ad inchiostro elettroforetico.

Da oggi non sono più solo uno strumento passivo dove il cliente imbuca la corrispondenza ma diventa uno strumento “parlante” sempre connesso con internet.

Queste le parole di Gabriele Marocchi, responsabile Ingegneria di Poste Italiane.
Grazie alla presenza di alcuni sensori al suo interno sarà innanzitutto possibile ottimizzare il ritiro della corrispondenza, in quanto capaci di rilevare la presenza della posta da ritirare. Una funzionalità attualmente disponibile per circa 350 cassette distribuite sul territorio nazionale.

 

 

E non solo: sempre connesse ad internet potranno fornirci una quantità di informazioni che mai avremmo immaginato. I sensori di cui dispone sono infatti in grado di rilevare anche dati ambientali, dalla temperatura attuale, al livello di umidità, la presenza di polveri sotti, sino alla quantità di biossido di azoto, e trasmetterli sul display di cui è dotato al fine di sensibilizzare i cittadini alle tematiche ambientali ed aiutare le amministrazioni pubbliche a prendere decisioni importanti in ottica di sostenibilità.

Grazie alla collaborazione con la startup Wiseair del Politecnico di Milano nata nel 2018, si cerca ora di valorizzare ancor più i dati raccolti sulla qualità dell’aria.

Attualmente posizionate in pieno centro di Milano, andranno presto ad essere installate  anche a Torino, Roma, Napoli, per un totale di 100 cassette intelligenti.

Si stima che nel 2022 questo numero sarà decisamente incrementato fino a raggiungere quota 12 mila, distribuite sul territorio italiano.

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