Peculiarità della tecnologia Blockchain è la registrazione di informazioni in modo che non siano suscettibili di modificazioni, qualità che si presta a molteplici ambiti di applicazione: dall’agro-alimentare alla logistica, dal settore finanziario alla Pubblica Amministrazione. La ricerca di Hitoshi Matsushima della Facoltà di Economia dell’Università di Tokyo e Shunya Noda della Vancouver School of Economics dell’Università della Colombia Britannica ne potrebbe infatti ampliare ulteriormente il raggio d’azione: i due professori hanno progettato utilizzando le tecnologie esistenti un tribunale digitale, atto a risolvere controversie legali attraverso la blockchain.

La corte digitale attraverso gli smart contract è in grado di identificare i contraenti che si discostano dagli accordi legali stabiliti e, conseguentemente, anche di punirli. Un sistema di algoritmi, elaborando le testimonianze delle parti, è in grado di giudicare l’eventuale violazione intercorsa e conseguentemente di sanzionare il responsabile trattenendo una cauzione depositata in sede iniziale di accordo. Il meccanismo ideato sfrutta la blockchain per risolvere controversie legali senza procedimenti onerosi.

In merito al dibattito su sicurezza e integrità della Blockchain, Matsushima mostra consapevolezza del fatto che possa rivelarsi “un’arma a doppio taglio”, ma anche estrema fiducia nella collaborazione tra enti di controllo e innovatori per la risoluzione di eventuali problematiche.

La piattaforma di smart contract progettata da Hitoshi Matsushima e Shunya Noda potrebbe essere realizzata già nel 2020 usando risorse esistenti come Ethereum: permetterebbe di risparmiare tempo, denaro e lavoro e potrebbe essere impiegato per aste, contratti commerciali e vendite. 

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