Parlando di viticoltura, spesso si parla anche di previsione, una componente fondamentale per la gestione dell’intero processo produttivo. Dalle piccole imprese a conduzione famigliare, alle più grosse compagnie vitivinicole, molte sono le scelte strategiche prese al fine di ottimizzare tutti gli sforzi di produzione, in termini di quantità e qualità. Limitare gli effetti dei fattori biotici ed abiotici, sfruttare al meglio le potenzialità della vigna, prevedere nel dettaglio le condizioni meteorologiche, sono evidentemente tutte azioni necessarie. 

Le nuove tecnologie, consentono agli agricoltori in generale, ad ai viticoltori nello specifico, di disporre di informazioni scientifiche utili per monitorare ed ottimizzare l’intero processo di lavorazione: potenzialmente, un’agricoltura intelligente e tecnologica, rappresenta la migliore soluzione preventiva e conservativa. 

Molti strumenti che potrebbero indirizzare le scelte sopra citate, non sono ancora stati completamente tradotti in servizi utilizzabili dagli agricoltori. In più, le piccole e medie realtà produttive spesso si limitano – per mancanze di varia natura – a far affidamento unicamente alla loro esperienza, quando l’utilizzo di questi strumenti potrebbe quanto meno portare ad un risparmio energetico, idrico, e porterebbe velocemente alla riduzione dell’utilizzo di fitofarmaci. 

In questo contesto, si inserisce il progetto SISAV – Strumenti Integrati per la Sostenibilità Ambientale del Vigneto, coordinato dal Politecnico di Torino, con la collaborazione dell’Università di Torino ed alcuni consorzi vinicoli.

Scopo del progetto, inserito nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale FEASR, è quello di ottimizzare metodi e tecnologie, al fine di mappare, per ogni vigneto coinvolto, l’evoluzione delle variazioni micro meteorologiche, il cambiamento delle condizioni fitosanitarie, lo sviluppo della vegetazione, nell’arco dei tre anni di durata del progetto. Diciassette saranno le aziende pilota coinvolte direttamente, tutte guidate da giovani under 40.

Il Politecnico di Torino e l’Università di Torino mettono le proprie competenze in tema di ricerca e innovazione a disposizione delle aziende agricole, collaborando con esse alla definizione delle specifiche e alla sperimentazione sul campo, in un’azione corale che massimizza l’efficacia del trasferimento tecnologico 

Queste le parole del professor Daniele Trichero, coordinatore dell’intero progetto, e fondatore di iXem Labs del Dipartimento di Elettronica DET del Politecnico. Il laboratorio si occuperà della copertura ioT necessaria per il progetto, portandola anche nelle zone rurali più periferiche.

Il team di lavoro, nel corso del prossimo triennio di studio, cercherà una strada razionale e tecnologica indirizzata alla previsione: grazie a dati ed osservazioni, sperano di pronosticare attacchi di funghi, microrganismi ed insetti, nonché programmare in modo più efficace attività come irrigazione e concimazione. Grande attenzione sarà data alle evoluzioni micro climatiche, anche su scala sub-comunale, aspettandosi differenze fino a 10 gradi rispetto alle normali previsioni meteo ed una variazione di umidità fino al 40%.

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