Abbiamo in precedenti articoli parlato delle ultime novità e dei trend del mercato in tema di Agricoltura 4.0.

Parlammo di MoWI, il progetto della Statale di Milano che mira, mediante l’utilizzo di sensori e intelligenza artificiale, a prevenire l’attacco della vite da parte della peronospora, un fungo che ne danneggia la qualità. Parlammo di Aermatica3D, l’interessante realtà comasca leader nello sviluppo di integrazioni tra droni e sensori ai fini della realizzazione di droni professionali da impiegare anche nel settore agricolo. Parlammo di Robot e Intelligenza artificiale nella serra verticale ideata da Plenty e molto altro.

Un settore, quello agricolo, sempre più tecnologico, in cui l’innovazione va di pari passo con livelli crescenti di efficienza e sostenibilità.

Parleremo oggi di due differenti progetti riconducibili a due differenti filiere: l’olio e il vino. Entrambi sviluppati dal Dipartimento Scienze Agrarie e Ambientali – Produzione, territorio e agroenergia dell’Università Statale di Milano, si chiamano Smart-hand e iGrape.

Il primo, vincitore di Seed4Innovation, il programma dell’Università Statale di Milano dedicato all’innovazione, è già un brevetto e sarà a breve disponibile per il lancio da parte dello spin off di Unimi FIND. Si tratta di un dispositivo il cui hardware è stampato 3D, mentre il software che si basa su un modello matematico, dispone di app intuitive, un servizio cloud per l’archiviazione e gestione dei dati. Lo strumento è in grado di effettuare delle analisi sulla pianta di ulivo e nel frantoio per poter valutare oggettivamente lo stato della pianta, delle olive, sino all’olio. Non solo consente dunque di valutare i livelli di umidità e maturazione per prendere decisioni sulla raccolta, ma permette anche di prevederne la qualità e determinarne il prezzo oltre che di ottimizzare tutta la logistica relativa al momento della trasformazione del prodotto.

iGrape invece è un progetto (il cui titolo completo è Integrated, Low-cost and Stand-Alone Micro-Optical System for Grape Maturation and Vine Hydric Stress Monitoring) afferente alla viticoltura di precisione. Grazie ad un lettore ottico è possibile analizzare il livello di maturazione del grappolo oltre alle eventuali necessità idriche della pianta; tali sensori, dotati di una batteria sostenibile a basso consumo, trasmettono poi in wireless dati a dei box posizionati ai pali del vigneto. Grazie a questo strumento è possibile individuare l’esatto momento in cui è possibile procedere alla vendemmia, ma anche andare ad agire in fase di maturazione in risposta alle necessità via via rilevate.

Il gruppo di ricerca è costituito da Riccardo Guidetti, Valentina Giovenza, Roberto Beghi, Alessio Tugnolo, Andrea Casson, Alessia Pampuri.

Previous articleDa Zurigo, un laminato fluorescente, ma solo in caso di deformazioni
Next articleFinestre intelligenti contro il riscaldamento globale