La Blockchain non è nuova nel mondo del Fashion. In un precedente articolo parlammo del progetto Voyage di Burberry, in corso di realizzazione da parte di un gruppo di studenti in stage in IBM. Il prototipo realizzato si prefiggeva il generale obiettivo di migliorare i livelli di sostenibilità nel tessile.
Stesso obiettivo, marchi diversi, alla guida dell’Aura Blockchain Consortium fondato dalle tre maison del lusso: Lvmh, Richemont e Gruppo Prada, in partnership (per la parte tecnologica) con ConsenSys e Microsoft. Competitor diretti, uniti nel nome del consumatore.
C’è più valore nel collaborare che nel competere. Una cosa non esclude l’altra […] ma sul fronte tecnologico e in particolare sull’utilizzo della blockchain nell’alta gamma, unire le forze è il modo migliore di usare le energie creative e la visione del futuro che tutti abbiamo.
Queste le parole di Lorenzo Bertelli, Head of Marketing e Head of Crs del Gruppo Prada.
Prioritaria è la centralità del Cliente nell’ottica di fornire lui informazioni sempre più dettagliate ma anche certificate o certificabili sull’autenticità dei prodotti e sulla sostenibilità. Sapere che un capo è autentico, ma soprattutto che è stato confezionato mediante un approvvigionamento responsabile e sostenibile è possibile, grazie alla blockchain, ovvero la “catena di blocchi”, una struttura di dati condivisa e immutabile, la cui integrità è garantita dall’utilizzo della crittografia.
La blockchain è una tecnologia chiave per migliorare il servizio clienti, il rapporto con i partner e la tracciabilità dei prodotti. L’industria del lusso realizza oggetti senza tempo e deve garantire che standard rigorosi perdurino e rimangano in mani fidate.
Con queste parole Cyrille Vigneron, Presidente e CEO di Cartier International e membro del Cda e del Senior executive commitee di Richemont invita altre maison ad unirsi al Consorzio.
Attualmente, oltre ai marchi fondatori, hanno aderito ad Aura Consortium anche Cartier, Hublot e Louis Vuitton già attivi sulla piattaforma, ma altri brand stanno cercando di farne parte.
L’idea è quella di andare poi oltre al fashion ed aprire anche ad altre maison e gruppi di alta gamma appartenenti a settori attigui, come l’automotive. Questo sarà reso possibile anche dalla struttura stessa di Aura, molto flessibile ed in grado di adattarsi a dimensioni diverse e ad esigenze diverse, in grado dunque di rispondere non soltanto alle richieste dei grandi gruppi del fashion.