Sostenibilità e innovazione: le attività di Albini Group, realtà tessile storica situata in provincia di Bergamo, sono da sempre caratterizzate dalla massima attenzione rivolta a qualità e nuove tecnologie.
Abbiamo già parlato di Albini Group e del suo coinvolgimento nell’ambito della ricerca trattando in passato la notizia dello sviluppo di ViroFormula, tessuto antivirale realizzato con l’impiego della tecnologia Viroblock.
Un impegno, quello rivolto all’innovazione, recentemente rinnovato dal gruppo bergamasco in favore della sostenibilità con lo sviluppo di BIOFUSION®: progetto dedicato alla coltivazione controllata dei materiali e alla produzione di un cotone biologico tracciabile scientificamente.
La società bergamasca, che vantava già discreta esperienza nella selezione e coltura di materie prime di qualità, ha dato il via a una partnership con alcuni produttori statunitensi collocati in New Mexico, Texas e California per la realizzazione di filati biologici controllati delle qualità pregiate Supima® e Upland.
Il progetto, volto a generare un controllo completo sulla filiera produttiva, è coordinato da Daniele Arioldi e Francesco Bianchetti, Presidente il primo e Direttore Commerciale il secondo di ICA, I Cotoni di Albini S.p.a.
ICA si occupa dunque direttamente della coltivazione dei filati, garantendo il rispetto delle normative e degli standard di qualità. Le piantagioni da cui proviene il cotone biologico devono rispettare alcuni requisiti: aver accolto la coltivazione di soli prodotti organici nei tre anni precedenti, l’impiego di semenze prive di OGM, l’esclusione di fertilizzanti, insetticidi e pesticidi chimici e l’uso di defoliazione naturale.
Oltre alle peculiarità dei metodi di coltivazione, il cotone BIOFUSION ® si caratterizza come sostenibile anche per l’adozione dell’irrigazione a goccia. L’acqua viene infatti erogata in piccole quantità direttamente nella zona del terreno contigua a pianta e radici, evitando consumi eccessivi e sprechi.
La trasparenza completa in ogni fase di produzione dei tessuti appare sempre più sostanziale oggi: per i filati BIOFUSION® la tracciabilità è certificata scientificamente con Oritain™. Il prodotto viene campionato e analizzato in modo che ne possa essere determinato un profilo unico, la sua impronta digitale di origine.
Ogni processo della supply chain, dalla coltivazione al prodotto finito, può essere controllato verificandone la compatibilità con l’impronta digitale unica del cotone corrispondente che, definendone le proprietà, ne garantisce standard e qualità. In questo modo l’autenticità del filato viene costantemente certificata.
I filati BIOFUSION®, che possiedono inoltre le certificazioni di settore Global Organic Textile Standard (GOTS) e Organic Content Standard (OCS), possono essere impiegati negli ambiti più svariati: moda, calzetteria, sport e arredo.