Creata da FUTURECRAFT, incubatore di innovazione e tecnologia di Adidas, si chiama FutureCraft.Strung.
Al momento solo in forma prototipale, si prevede potrà essere disponibile sul mercato tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022.
Di cosa si tratta? È la prima scarpa costruita sulla base di dati raccolti da chi la utilizzerà: perché ogni piede è asimmetrico, complesso, non si muove né contrae in modo uniforme né tantomeno univoco. Per questo motivo Adidas ha voluto progettare una scarpa sportiva unica nel suo genere, che si adattasse perfettamente alle esigenze dell’utilizzatore: una scarpa che fosse in grado di utilizzare i movimenti del piede fungendo da leva ed amplificandone la forza.
FutureCraft.Strung, attualmente ancora in fase di test e miglioramento, è il frutto dell’analisi dei dati raccolti in due anni, dai piedi di due atleti selezionati da Adidas, oltre che del lavoro sinergico di una squadra di ingegneri, designer, scienziati sportivi, ecc.
Per la realizzazione di una scarpa simile, era necessario costruire un robot che riuscisse a posizionare i filati in qualsiasi direzione. Ne è nato Strung, un processo di produzione tessile unico, mai visto prima, che posiziona fibre l’una sull’altra fino a creare una tomaia monopezzo.
FutureCraft.Strung è avvolgente e leggera, priva di cuciture, realizzata riducendo al minimo lo scarto di materiale. I fili rossi più rigidi e resistenti, sono situati nella parte centrale del piede, sulla punta e nel tallone, mentre i fili gialli, nell’avampiede, forniscono un maggiore livello di flessibilità.
Gli atleti, indossandola, possono inviare feedback continui che consentano di dare un concreto supporto allo sviluppo della scarpa, contribuendo al suo miglioramento e adattamento, passo dopo passo. L’obiettivo è giungere all’adeguamento della calzatura anche ad altri sport.
Si menzionano tra i designer, ingegneri, scienziati dello sport, dei materiali, ecc che hanno collaborato e collaborano al progetto: Andrea Nieto, Fionn Corcoran-Tadd, Matteo Padovani, Benjamin Kleiman, Elise Hall e Thomas Feix, Clemens Dyckmans, James Tarrier e Nicholas Groeneweg, Ian Hennebery, Fano Razafindrakoto, Reuben Bligh e Korbinian Berner, Tom Elvidge, Grace Chang, Steve Brimble, Miriam Eirich, Christoph Walter, Mario Pörner, Clemens Weisshaar e Reed Kram.