Come abbinare un quadro ad un brano musicale, eliminando qualsiasi arbitrarietà? La risposta oggi può sembrare quasi scontata… “affidandosi ad un algoritmo”. Ma la strada per lo sviluppo di RISMApp non è stata così semplice.
Stiamo parlando di un’App nata grazie all’Università degli Studi dell’Insubria – in collaborazione con la Riemann International School of Mathematics – in grado di scansionare le opere d’arte e metterle in relazione a grandi composizioni musicali, basandosi su un “grado di somiglianza” calcolato appunto dall’algoritmo sviluppato nel corso del Progetto.
Un’idea nata quasi per gioco, suggerita da Marcello Morandini – architetto, scultore e designer – a Daniele Cassani, Direttore della RISM, il quale ha portato avanti la causa con il supporto di Alfio Quarteroni e Paola Gervasio, rappresentanti del Politecnico di Milano e dell’Università di Brescia.
Competenze scientifiche ma anche amore per l’Arte. Così, unendo questi due mondi, i tre ricercatori hanno scoperto che le opere di Morandini, nel mondo astratto dei numeri, “somigliano” di oltre il 70% alle musiche di Morricone, Mozart, George Gershwin. Elementi di coincidenza inaspettati, che hanno creato ponti sospesi tra forme d’arte e periodi storici molto diversi.
L’applicazione, presentata in anteprima lo scorso 13 ottobre alla Fondazione Marcello Morandini di Varese, oggi ha in archivio 10 opere lì esposte. Inquadrando il QR Code dedicato, l’algoritmo restituirà diversi output: in primis, il brano originale – classico o Jazz – che più si avvicina all’opera che si sta osservando. In secundis, i brani che rispondono alla domanda: “Se uno dei seguenti compositori stesse ammirando quest’opera, quali tra le sue musiche originali sarebbe ispirato a suonare?”. Infine, i brani elaborati dall’algoritmo a partire dalle musiche selezionate originali, con l’obiettivo di interpretare l’opera al meglio.
Questa connessione tra arte e musica, è stata creata non solo grazie alla matematica, ma anche alla campionatura di un allargato catalogo di brani, tutti svincolati dai diritti d’autore. Da qui si è poi entrati nel vivo della ricerca, confrontando e analizzando i diversi codici di somiglianza elaborati man mano dall’algoritmo.
[…] Il DNA, che sia arte o musica, dal punto di vista matematico è identico: la percezione si riduce a un codice generato o da un’opera raffigurativa, o dalla musica o da altri oggetti ed elementi che si trovano in natura
Alfio Quarteroni – Matematico e Accademico
Uno strumento che potenzialmente potrà essere diffuso in qualsiasi museo interessato all’iniziativa, donando valore aggiunto alla fruizione delle singole opere esposte.